lunedì 5 ottobre 2009

Cosa non si fa pur di non studiare - 压抑


Allora, sto studiando. No, ricomincio. Allora, sto facendo finta di studiare. E quando faccio finta di studiare ogni scusa è buona per fare altro. Tipo: "Uff, devo proprio cucire quella giacca che non metto da tre anni!", oppure "Oggi è proprio la giornata giusta per rimettere in ordine l'armadio". Siccome ero a corto di idee, ieri mi sono rivista nientepopodimenoché alcune puntate di un vecchio serial italiano di cui io e mia sorella andavamo matte: Compagni di scuola.
E' un ottimo anti-depressivo: c'è la solita ragazza sfigata che invece si vede che è figa ma ha solo i capelli corti e si veste male; c'è Scamarcio quando non si era ancora dato alla necrofilia; c'è anche uno che faceva l'università con me. Infine c'è Laura Chiatti coi capelli pettinati da una bomba a mano, a tratti tinti di blu, vestita come manco tu ti vestivi alle medie e con un culo enorme, tanto che pensi "Vedi? Allora anche io posso diventare figa!" e poi ripensi "Anche se ti vedi sti telefilm di merda non puoi nascondere il fatto che hai 27 anni e non 18 e quindi NO, NON DIVENTERAI FIGA, perché questa era una stronzata che potevi raccontarti 10 anni fa". Quindi mi rideprimo e l'unico anti-stress è il libro sulle teorie classiche e neoclassiche della crescita. Sull'orlo del suicidio, e in preda alle lacrime per la scena in cui Arianna (sfigata) finalmente si bacia con Pietro (il suo migliore amico da sempre innamorato di lei), decido di fare una cosa immonda e spregevole, pur di non studiare (in realtà lo faccio ogni week end). Mi guardo un film sugli adolescenti al liceo. E vaffanculo, aggiungo.
Spulciando la lista, questo l'ho visto, anche questo, se va bè lo so a memoria, questo...? Ah già, visto, con l'imprinting di Scamarcio ancora nel cervello, bello sbarbato e sorridente che quasi ci piace, decido per una cosa che nessuna ragazza intelligente e acculturata si sarebbe mai abbassata a fare. Ma capite, di là c'era Economia dello sviluppo. Era questione di vita o di morte. Insomma, mi vedo Tre metri sopra il cielo. Non lo scrivo, se volete sapere dovete evidenziare.
Per trovare una scusa, vado di là da Giulia:
- Oh, ma dimmi un po'... ma giusto per curiosità... ma tu non è che per caso... mal'haivistotremetrisoprailcielo?-
-No, e non lo voglio vedere- risposta secca, uffi.
Va bè insomma. Che merda. Ma veramente. Non è manco una roba adolescenziale del tipo oh che film del cazzo, però quando lui le toglie gli occhiali che emozioni! No no no. Proprio niente di niente. Lei, la protagonista, va a scuola in una roba cattolica e ha la divisa giapponese che le arriva alle ascelle. Che è troia, si capisce dal primo secondo, si vede, c'ha la faccia. Vergine o no, insomma, si vede. Lui il dannato de noialtri: fa addirittura le gare di moto a La Serra, che a Roma - sai - come ti giri ti giri, ragazzi col giacchetto di pelle tipo Danny Zucco che fanno gare di moto li vedi ovunque. Insomma, si innamorano. O meglio, lui si innamora, lei boh non si capisce. Secondo me è talmente troia che vuole solo perdere la verginità. Infatti, quando l'amico di lui muore in un fantasmagorico scontro di - indovinate? - moto, lei gli dice solo: "è morto per colpa tua e per la vita di merda che fai. E' finita". Insomma, un filmone. E per la prima volta, sotto le coperte ho pensato: "Era meglio se studiavo".

4 commenti:

Minchi ha detto...

Ma cazzo Com proprio quella merda? Ma se ti volevi vedere qualcosa filo adolescenziale tanto valeva cercare tutta la prima serie de "I ragazzi del muretto" almeno era guardabile.

Grace ha detto...

Ma ormai i film adolescenziali me li son guardati tutti! Mi era rimasto solo quello e ho sperato (invano) in una cosa stupida ma almeno fintamente serena.

Unknown ha detto...

E quando un film è bello è bello.

Grace ha detto...

E quando un commento è utile è utile.