
Il Natale a casa mia si può riassumere in una sola parola: kitsch. Che poi - diciamocelo - ormai a 28 anni cosa vuoi festeggiare ancora il Natale? Insomma, è una festa come un'altra. Ma andate a spiegarlo ai miei che per Natale si può anche evitare di essere felici: non esiste! Il Natale è sacro perché porta con sé tre elementi fondamentali per la mia famiglia: si sta tutti insieme, arriva la tredicesima e quindi si possono fare i regali, e soprattutto arriva tanto cibo (come se il resto dell'anno ci regolassimo).
Così, tornata a casa per le feste (che cominciano ufficialmente l'8 dicembre con l'addobbo dell'albero) mi aspettavo il solito tripudio di colori e festoni nella sala da pranzo, tipo pugno in un occhio ma a ripetizione e dato con violenza, anche se quest'anno - devo dire - si sono superati. Ma a questo punto è d'obbligo una piccola premessa: a casa mia, le stanze per Natale si addobbano seguendo un'unica regola, ossia che qualsiasi cosa rossa o dorata o argentata che si trovi nel raggio di un chilometro dal nostro appartamento vale come addobbo, compresi vecchi 'lavoretti' fatti da noi a scuola per le feste, regali bruttissimi e mai usati (essendo mia madre una maestra di scuola elementare potete immaginare l'abbondanza di questi oggetti, regalati da genitori che vogliono il meglio per i loro figli).
Quindi, non stupitevi se sulla porta d'ingresso di casa mia c'è un burattino rosso (?), se sul mobile della tv compaiono due candele oscene a forma di Babbo Natale e se persino il lampadario della sala ha un festone multicolor che lo trasforma in una sfera stroboscopica, che entri in sala e sei abbagliato dalla luce e ti senti Tony Manero negli anni '70. Ma tanto tutto passa in secondo piano davanti all'albero di casa mia. E va detto che, anche per l'addobbo dell'albero, vale una sola regola: tutto quello che è in casa e può essere appeso, va appeso! Quindi l'albero, alla fine, manco lo vedi: sembra una montagna di rifiuti coperta da festoni gialli, pieno di palle scompagnate (tra cui una gigante che mia madre ammira esclamando "Me l'ha regalata un mio alunno" - e te pareva), di cose messe a casaccio, che la prima impressione è che si siano seduti a un metro di distanza e siano stati ore a gettare sull'albero oggetti inanimati: pezzi di torta, panni sporchi, quello che capita. Vi dico solo che Iole ha un collare argentato con i brillantini. Ci vuole pazienza.
Addobbata la casa, nella mia famiglia parte poi la corsa ai regali, che devono essere tanti anche se non ci sono soldi, quindi in pratica sotto l'albero impacchettato si trova di tutto: basta che ognuno di noi abbia minimo tre regali e non importa che si tratti di uno stuzzicadenti, di un disegno fatto a mano e di una bottiglia di plastica vuota.
Ma il vero dramma del Natale a casa mia è uno solo, ed è il motivo per cui vorrei presentarmi dai miei direttamente il giorno della Vigilia: come ho già annunciato, mia madre è una maestra di scuola elementare quindi non c'è modo di scampare all'organizzazione della recita natalizia delle SUE classi. Inizia così: mia madre, verso i primi di dicembre, arriva a casa con la faccia depressa ed esclama "Devo organizzare la recita. Ho avuto un'idea molto originale, ma le mie colleghe non approvano" (faccia da cucciolo ferito e preso sotto sull'autostrada). A quel punto tutti noi fissiamo qualsiasi cosa tranne mia madre e cominciamo a disperderci, ma non c'è speranza. Il giorno dopo, mia madre si presenta con la lista delle canzoni di Natale che vuole far cantare ai bambini: il nostro compito è perfezionare la coreografia, proporre idee e fare le prove. Quest'anno sfiga vuole che ha deciso di far cantare ai bambini 'A Natale puoi' e quindi deve provare la base, solo che sbaglia l'attacco e le note, per cui sono stata tutto ieri pomeriggio ad aiutarla quantomeno a capire la melodia. Dopodiché è toccato alla coreografia di Hallelujah 'braccia su braccia giù', 'destra e sinistra', "devo far commuovere i genitori" (?). Ma perché devono commuoversi, poi, non si sa. "Perché è Natale" dice lei. E va bè.
Insomma, il Natale a casa mia è drammatico. E mio padre oggi ha dato l'annuncio conclusivo - l'ennesima mazzata al 'Natale Fai da Te di Casa Mia': è entrato in cucina annunciando "Quest'anno cambia la Tombola! Se esce il numero 90 sappiate che non è più 'a' paura'. È 'sta segnann o' Napoli'. E guai a chi sbaglia!".