sabato 27 marzo 2010

Quando guardi a lungo nell'abisso l'abisso ti guarda dentro.


Chi, guardando "Criminal Minds", non ha sentito Hotchner o chi per lui pronunciare questa frase di Nietzsche? L'abbiamo sentita tutti e più di una volta, al punto che ci è venuto il dubbio che su quell'aereo che torna lentamente a casa tra le nuvole girassero sostanze stupefacenti. Proprio ieri alla puntata numero 100, che si intitolava in modo originale "100", pensavo a quanto ormai fosse spacciato "Criminal Minds". Pensavo: senza Reid e Morgan questo telefilm è aria fritta. Non per l'intensità dei loro personaggi, quanto piuttosto per il bel faccino dell'uno e gli addominali dell'altro. Che poi, le idee non sono mancate. Ma mi chiedo perché i nuovi personaggi che ogni tanto si affacciavano alla porta del BAU non siano stati integrati. Tipo il fidanzato di Penelope (che con Buffy cacciava i vampiri e si chiamava Xander) o anche il fidanzato di JJ, che insomma, brutto non è e almeno mette simpatia. Non certo come Cuoredipietra Aaron o lo strabico Rossi, che appena parlano ti mettono l'angoscia manco fosse entrato un dissennatore in salotto. Sono contraria alle storie d'amore forzate nei telefilm che non funzionano più, ma considerato che in "Criminal Minds" l'unica che abbia mai combinato qualcosa sotto le lenzuola sia stata Penelope Garcia con il fidanzato nerd, direi che forse era il caso di infilarci un po' di pepe. Che so: Hotchner e Prentiss? O anche Prentiss e Morgan. O anche guarda volendo Prentiss e Reid, purché li facciate accoppiare in qualche modo, soprattutto Prentiss, che ha perso palesemente la gioia di vivere in epoche remote. Insomma, pensavo questo: "Criminal Minds" è aria fritta. E poi scopro che è in uscita uno spin-off. E allora mi son detta: eh, vedi, ci avevo preso.
Si sa poco, o nulla. Per ora ha un titolo provvisorio di grande effetto: Minds 2.0, che in Italia è già diventato Criminal Minds 2.0, per la famosa legge dell'aggiungoetraducoititoliacazzook?
Comunque, nel 18° episodio della quinta stagione, "The Fight", la squadra morente e in astinenza da sesso di "Criminal Minds" volerà a San Francisco in California per indagare su un serial killer che uccide senzatetto - e magari chissà, minaccerà pure la squadra, visto che ormai tutti i serial killer degli USA conoscono a memoria i profili del BAU e si divertono a giocarci a nascondino. Incontreranno però un'altra squadra BAU, cioè dei tipi strani fanno il loro stesso spiccicato lavoro e ci collaboreranno. E poi si diranno, che ne so: "Ah ma voi siete la nuova squadra BAU? Quella del nuovo telefilm?" "Sì, siamo noi" "Ma a voi ve fanno scopà? Perché noi quando ci proviamo, ce fanno pure fuori le mogli/fidanzate/uscite occasionali" "Speriamo di sì" "Ok, cià" "Cià".
Ma una cosa Grace ve la può dire: vi può dire che lo spin-off partirà a settembre negli USA e vi può dire il cast (se cliccate sui nomi esce la foto). Forest Whitaker sarà Sam Cooper, il capo di tutto il gruppetto; poi ci sarà Matt Ryan, che sarà Mick, un inglese esperto di armi e di tecniche di guerra, che stava tipo nell'esercito in un ruolo sobrio, il cecchino; Michael Kelly sarà Prophet un nome un perché, ex truffatore che ora collabora con l'FBI; Beau Garrett sarà Gina, una ragazza originaria di Baltimora cresciuta a pane e acqua, che tornerà nelle strade della sua adolescenza sotto copertura e per conto dell'FBI. Pare che dopo la morte del padre, Gina lascerà l'FBI per poi essere richiamata da Cooper, che fa il Gideon scassacoglioni della situazione. Probabilmente a questo cast si aggiungeranno altri personaggi, ma per ora ci sono molti nomi e niente di certo. La differenza principale tra Criminal Minds in depre e il nuovo Minds 2.0 pare che sarà comunque lo spirito della squadra, che nello spin-off sarà assolutamente non convenzionale (con un ex truffatore, un ex cecchino e un'ex baldracca di strada, certo, ce lo potevamo aspettare). E pare anche che tra Gina e Mick ci sarà forse una storia d'amore. Ah, vedi! Loro, una volta a casa, dopo una giornata ad ammazzare gente e a cercare i cattivi, non leggono Nietzsche. Capito, Hotch? Incassa e porta a casa.

sabato 20 marzo 2010

Povera piccola Italia


Parte decisamente col piede sbagliato e in mezzo alle polemiche la 7ma edizione de "L'Isola dei Famosi"[...].

Ma la vera bufera si è scatenata mercoledì 17 marzo, durante la quarta puntata del reality, quando Aldo Busi, giustificando le motivazioni che lo portano ad abbandonare l'Isola, si scaglia prima contro gli altri concorrenti, accusati di «fingere di essere veri» e di essere solo delle «meschine marionette di se stessi», per poi polemizzare contro la politica e la religione, accusando il papa di essere un omofobo.

Leggi tutto l'articolo

Devo precisarlo, "L'Isola dei famosi" mi fa veramente pena e non lo seguo. Era da apprezzare per una volta lo sforzo di ficcarci dentro un essere pensante: non sia mai che per una volta vediamo azzeccati i congiuntivi. Devo precisare un'altra cosa, ossia che non ho mai sopportato Aldo Busi, l'ho sempre trovato supponente e pieno di sè. Ma certo, non si può negare che sia una persona acculturata e intelligente. Messo vicino a quel tronista sembrava di vedere il primo e l'ultimo ominide della catena di Darwin. Siccome siamo in una piccola e povera Italia, pare tuttavia che le persone acculturate siano destinate ad essere emarginate. Addirittura radiate da qualsiasi cosa, se osano esprimere un pensiero personale. Che poi corrisponda a quello che molti italiani pensano, non importa. Certo, finché Busi afferma che i concorrenti dell'Isola sono imbecilli pieni di segatura nel cervello, la Ventura e la Venier se la ridono, fa parte del personaggio che va contro-corrente. Ma dire che Berlusconi non ha fatto niente in 15 anni e che il papa è un omofobo - cosa tra l'altro mai smentita dal papa - e no! Busi! Questo non lo dovevi fare. Orwell direbbe che è psicoreato. A te ti cancellano dalla tv, perché sei blasfemo, gay, ma soprattutto perché c'hai la testa forte abbastanza per formulare un pensiero nato da te e non inculcatoti dalla buona etichetta. Se non è un reato questo, in un paese democratico...
Ripeto, povera piccola Italia!

venerdì 19 marzo 2010

La coperta con le maniche


L'ho vista, l'ho voluta, l'ho comprata. Sì, è una rielaborazione in chiave moderna della frase di Giulio Cesare. Lui parlava di Zela, io della coperta con le maniche. Che volete fare? I tempi cambiano, la gente si evolve.
Dico io? Ma che meraviglia è mai questa? Sono entrata da Blokker, in quel di Amsterdam, per comprare la waffle-pan (introvabile) e invece trovo la copertina tanto desiderata, in due colori osceni (blu e marrone diarrea), a soli 7 euro e qualche spiccio. Non posso resistere, e siccome i colori freddi proprio non li tollero a pelle, scelgo il marrone diarrea, che però ha un'utilità che molti sottovalutano: sul parquet e sul marmo anche con grande sforzo ti puoi mimetizzare, così nessuno ti rompe le scatole.
Ma vorrei descrivervi nei dettagli questo magnifico esempio di perfetto design. La coperta non si posa su di te, si indossa. Ha due chiusure in velcro, una all'altezza del collo e una a metà schiena. Il che vuol dire che la puoi usare, ad esempio, per leggere a letto, e se poi vuoi vedere la tv? Nessun problema, ti alzi, vai sul divano, ti siedi, e la coperta viene con te. Non è una coperta, è un'amica, che ti copre da capo a piedi e ti permette di stare al pc avvolta dal calore del pile.
Ah, io amo la tecnologia, quando è capace di fondersi con la nullafacenza!

Ps. Nella foto notare il tipico waffle, che non è in vendita - ahimé - con la coperta.

giovedì 18 marzo 2010

Mischa Barton completamente al verde


Periodo nero per Mischa Barton.

Sembra infatti che, dopo 'The O.C.', l’attrice americana faccia fatica a trovare un altro ingaggio e, di conseguenza, le risulti difficile anche mantenere il tenore di vita a cui si era abituata.

Di sicuro, Mischa non si aspettava però una figuraccia in pubblico, come quella che ha dovuto invece subire pochi giorni fa.

Leggi tutto l'articolo

mercoledì 17 marzo 2010

Castle è tornato!


Fi-nal-men-te! Ma quanto ci mancava Richard Castle? Na cifra.
Questo telefilm iniziato in sordina, ma proprio stile "vediamo chi lo guarda se no lo tagliamo", è - a mio modestissimo parere - il poliziesco più riuscito degli ultimi anni. Il nome vero e proprio del telefilm è "Castle" con l'aggiunta italianadenoialtri e fuori luogo di "Detective tra le righe". Ma, bando alle ciance, entriamo nel vivo. Richard Castle (Nathan Fillion) è uno scrittore ricchissimo, sciupafemmine e dallo spirito goliardico che "uccide" il protagonista dei suoi romanzi gialli. Ne segue un periodo di profonda crisi, durante il quale viene coinvolto dalla polizia in un caso d'omicidio, in cui l'assassino emula proprio le trame dello scrittore. A condurre l'indagine è il detective Kate Beckett (Stana Katic), squattrinata ma dedita al suo lavoro e anche un po' il classico brutto anatroccolo (in realtà è una figa con una polo). E da qui parte la trama del telefilm: Castle ha un'illuminazione e decide di ispirarsi a Beckett per delineare la protagonista poliziotta dei suoi nuovi romanzi. Siccome c'ha gli agganci essendo ricco e bello (ma soprattutto ricco), Castle riesce ad affiancare costantemente Beckett per scrivere i suoi romanzi e prendere spunto, partecipando così ad indagini e azioni sul campo, in cui si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. La trama - lo so - può sembrare un po' trita e ritrita, ma in verità paradossalmente "Castle" si distacca da tutti i polizieschi del momento, proprio perché si prende meno sul serio. Io lo vedo un po' stile "Moonlighting", con casi da risolvere meno splatter e meno angoscianti, anche perché il filo conduttore è il rapporto tra i due protagonisti, noiosa e seria lei quanto divertente e imbranato lui. Eppure proprio per questo ogni puntata è una continua presa in giro degli ormai obsoleti CSI, uno per ogni città degli Stati Uniti ("Vuoi che metta un po' di musica? In CSI quando fanno queste cose c'è sempre un sottofondo musicale, e la stanza è poco illuminata. Tipica atmosfera da film porno", Castle dixit). Gli altri personaggi del telefilm non sono fighi da paura (cioè, scusa, se i miei colleghi erano Warrick e Nick da mo che ero entrata nella Scientifica), sono personaggi normali che fanno da spalla alle gag involontarie dei due protagonisti, che rendono grottesca qualsiasi situazione grazie alla goffaggine - ma spesso anche all'intuito - di Castle durante le indagini e al fatto che Beckett non lo tolleri granché. Castle inoltre vive con una figlia quindicenne più matura di lui e con sua madre, che invece si rifiuta di maturare. Insomma, il succo è che "Castle" mi piace e mi piace perché mi fa ridere. Ma - attenzione! attenzione! - c'è di più. E qui "Castle" s'è superato. Alla fine della prima stagione, Richard Castle pubblica finalmente il libro ispirato al detective Beckett, dal titolo "Heat Wave". E siccome la sinergia mediatica ci piace, ma ci piace troppo troppo assai, il libro esiste e può essere acquistato. Insomma, lo pseudobiblium non è più pseudo, ma è proprio biblium. Se tu vai in libreria, c'è il libro di Richard Castle con la dedica in prima pagina a Kate Beckett. Queste cose mi mandano in solluchero. Infatti l'ho già prenotato.

Riepilogando, "Castle" ha due meriti:
1. Fa ridere e i protagonisti non hanno sempre quelle facce alla Aaron Hotchner (la tipica faccia "questo è un caso impossibile, la gente muore, il mio lavoro è una merda");
2. La sinergia mediatica per una volta ha compreso il mio medium preferito: il libro.
In poche parole, non dimentichiamoci di ridere e non dimentichiamoci dei libri.

La scheda del libro la trovate qui e questo è il suo spot:


Marion Cotillard "punta" dal Ministro francese Mitterand


È avvenuto un piccolo inconveniente durante la cerimonia ufficiale in onore di Marion Cotillard e di Tim Burton.

Colpa probabilmente della mano maldestra del Ministro della Cultura francese Frederik Mitterand, che non volendo ha appuntato una spilla direttamente sulla pelle della bella attrice francese.



Leggi tutto l'articolo

lunedì 15 marzo 2010

Katherine Heigl, sei stata eliminata


Non che "Grey's Anatomy" sia mai stato uno dei telefilm che preferisco, però aveva il suo perché. Almeno fino a quando i vari protagonisti non hanno cominciato a morire in modi assurdi o a sposarsi con i post-it. Il declino di una serie tv inizia quando il cast originale comincia a rompersi le balle e il produttore, al posto di ragionare su una stagione finale per chiudere il tutto, ci ficca dentro new entries (ma col camice arancione, così nun te poi sbaglià. "Lo vedi? Avery ha il camice arancione, vuol dire 'rimpiazzo'") e "vaporizza" gli attori stanchi e sempre più prepotenti, ma con uno stile colorito, così gli spettatori non nutrono speranze sul loro eventuale ritorno.
Caro Grey's, la verità è che sei un polpettone. Già George era morto nel modo più doloroso e splatter possibile. Ho capito che ce l'hai con T.R. Knight, ma per carità, c'era bisogno di farlo finire sotto un autobus e trasfigurarlo al punto da dover usare una controfigura? Cosa vi ha fatto di male il pover T.R.? Non lo so, poteva andarsene magari in un altro ospedale, almeno uno lo sapeva vivo a farsi la sua bella vita fuori dai coglioni.
Per non parlare della gravidanza nascostissima di Meredithlatroia che non si sa come, è l'unica persona che dona un rene e ingrassa 100 kg di conseguenza. E' stata tutta la stagione stesa su un letto o al massimo seduta con strani oggetti davanti a coprire la panza.
E per finire, Izzie! C'erano i fan disperati che gridavano: "Non toglieteci Izzie che se no ci diamo fuoco!". Così hanno pensato bene di farla ammalare (di varicella? Ma che! Di cancro alla pelle, ma al 154° stadio, al punto che pure Claire di "Heroes" poteva solo che morì), giusto per prendersi tempo di decidere che fare, muore o non muore? E - sorpresa! - sopravvive, ma fuori dal set si capisce che c'è baruffa, che Katherine vuole morì e la produzione la tiene attaccata al respiratore. Durante la sesta stagione infatti è comparsa 3 volte più svariati cameo al telefono, ma stavolta sembra certo, la Heigl se ne va. E così l'ultima luce di un telefilm già nato opaco svanisce. Sta di fatto che la biondissima attrice doveva recarsi sul set per girare gli ultimi 5 episodi della stagione e invece non si è proprio presentata. E la Rhimes si è convinta: "Va bè, Katherine, tiè, sei libera, a pezzi il contratto, incendiato, fatto fuori, bum". E tutti quelli che - come me - stavano ancora guardando Grey's con pessimismo e fastidio, pensando solo "Ma quando cazzo torna Izzie?", ora probabilmente metteranno una grande X sul telefilm. Del resto chi ci rimane? Karev detto ormone pazzo, Meredithlatroia per carità ve prego con Bellicapè (due che sono convinti che basta scrivere un post-it per sposarsi sono da manicomio, allora ogni volta che scrivo sull'agenda prendere la pillola, legalizzo l'aborto), ah! e la cinese acida e pazza che per diventare cardio-chirurgo ucciderebbe la madre.
No, basta, io a Grey's polpettone dico no!

Ps. Bisognerebbe reintrodurre il "Metodo Beautiful": "Ah Katherine, sei stanca? Vuoi andare via? Che problema c'è? Assumo un'altra bionda e Izzie la fa lei. All'inizio sembrerà strano, ma alla fine ci si fa l'abitudine".

Personalmente, il mio Grey's Anatomy è finito alla puntata 5x24. Vogliamo ricordarli così, a un passo tra la vita e la morte, tra Grey's e il mondo fuori dal set.